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Banche Italiane

Banco Bpm, Bper, Ubi. Ecco cosa succederà davvero alle Gacs per gli Npl

L’articolo di Luca Gualtieri, giornalista di Mf/Milano finanza, sulle operazioni in cantiere con gli Npl da parte di istituti come Banco Bpm, Bper e Ubi Per le banche potrebbe essere una doccia gelata. Se la garanzia pubblica sulle cartolarizzazioni non venisse rinnovata, gran parte degli istituti di credito italiani dovrebbe riscrivere la strategia di smaltimento…

Per le banche potrebbe essere una doccia gelata. Se la garanzia pubblica sulle cartolarizzazioni non venisse rinnovata, gran parte degli istituti di credito italiani dovrebbe riscrivere la strategia di smaltimento dei crediti deteriorati, mettendo in conto maggiori perdite.

I MOTIVI DELLA PROROGA

Sono una dozzina le cartolarizzazioni messe in cantiere finora e pochissime si chiuderanno prima di settembre. Non solo perché molti istituti si sono mossi con lentezza, programmando l’emissione solo nei primi mesi di quest’anno, ma anche perché sia nelle agenzie di rating che negli uffici del Tesoro si sta creando un autentico ingorgo per l’ingente mole di documentazione pervenuta nelle ultime settimane.

LA TEMPISTICA

Ecco perché il sistema spinge per una proroga della garanzia di almeno quattro/sei mesi oltre la scadenza del prossimo 6 settembre. Sulla carta non ci sarebbero grossi problemi e, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il via libera della Commissione Europea potrebbe arrivare entro la fine di maggio.

CHE COSA FARA’ IL TESORO

A quel punto, però, il Tesoro dovrebbe intervernire con un decreto ministeriale per dare attuazione al rinnovo ed estendere la misura anche a unlikely to pay e leasing, ma non è affatto scontato che questo accada. Il governo che sta prendendo forma a Roma in questi giorni non sembra infatti incline a una misura di questo genere che, secondo una facile lettura populista, potrebbe essere interpretata come un regalo alle banche.

GLI SCENARI

Se però la garanzia pubblica non venisse rinnovata per il sistema il problema sarebbe serio. La gacs, infatti, consente alle banche di liberarsi dei crediti deteriorati a prezzi notevolmente più alti rispetto alla media del mercato. Questo perché la tranche senior della cartolarizzazione può essere collocata con il rating dello Stato italiano.

LA MAPPA DELLE GACS

Un’opportunità che quasi tutte le banche italiane hanno colto al volo, soprattutto negli ultimi mesi. La lista dei soggetti è lunga e va da Banco Bpm (5,1 miliardi) a Bper (2 miliardi), da Ubi Banca (3,5 miliardi) a Creval (1,7 miliardi) senza considerare le realtà minori come il Banco Desio , la Cassa di Risparmio di Asti, la Popolare di Ragusa o Iccrea.

(articolo pubblicato su Mf/Milano finanza)

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