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Fit For 55

Banca Etruria e Banca Marche. Perché Lega e Assopopolari picchiano su Bruxelles e governo Renzi dopo la decisione della Corte di Giustizia Ue

Ecco le prime reazioni nella maggioranza di governo dopo il provvedimento della Corte di Giustizia Ue e i riflessi postumi su Banca Marche e Banca Etruria

Il Tribunale dell’Unione europea ha annullato la decisione della Commissione Ue di bocciare il piano di copertura delle perdite messo in atto dal Fitd (Fondo interbancario di tutela dei depositi), che costituiva condizione essenziale dell’aumento di capitale da parte della Banca Popolare di Bari.

Nel 2015 l’Antitrust Ue giudicò come aiuto di Stato l’intervento del Fidt, il fondo interbancario, ossia un consorzio di banche private, a sostegno di Tercas perché a detta dei funzionari di Bruxelles il fondo interbancario avrebbe agito “per conto dello Stato italiano”, quindi in netto contrasto con le norme Ue sugli aiuti di Stato.

CHE COSA HA DECISO LA CORTE UE

Oggi il giudice Ue ha bocciato quella decisione affermando: “La Commissione non disponeva d’indizi sufficienti per una siffatta affermazione. Al contrario, esistono nel fascicolo numerosi elementi che indicano che il FITD ha agito in modo autonomo al momento dell’adozione dell’intervento a favore di Tercas”. Non è finita, perché il Tribunale sottolinea che l’autorizzazione di Banca d’Italia all’intervento del FITD a favore di Tercas non costituisce un indizio che consenta d’imputare la misura di cui trattasi allo Stato italiano.

ECCO GLI EFFETTI

La Corte Ue ha in sostanza smontato per l’impianto della Commissione Ue nel caso Tercas, salvata dalla Popolare di Bari grazie al sostegno del Fondo. Ma il suo impatto è dirompente soprattutto per le quattro banche (Etruria, Chieti, Ferrara e Marche) mandate in risoluzione con l’applicazione delle norme sul burden sharing per evitare gli effetti ancora più nefasti dell’entrata in vigore della direttiva Ue sul bail-in (BRRD) dal gennaio successivo.

CHE COSA SUCCESSE ALL’EPOCA

La decisione di Bruxelles arrivò quando i colloqui tra banche, autorità e Fondo interbancario erano ormai a uno stadio già avanzato. Si stava lavorando su uno stanziamento di circa due miliardi per evitare il collasso dei risparmi dei quattro istituti.

IL COMMENTO DI SFORZA FOGLIANI (ASSOPOPOLARI)

“La decisione del Tribunale UE fa giustizia all’Italia e al Sistema delle banche di territorio tutte – ha commentato Corrado Sforza Fogliani, presidente di Assopopolari – Oggi, il caso delle quattro banche (tre ex Casse ed una Popolare) non sarebbe più possibile. Allora si era individuata la via del salvataggio col Fondo interbancario, ma ci è stato vietato, nell’indifferenza assoluta del Governo Renzi”.

LE REAZIONI DELLA LEGA

Il veto di Bruxelles mandò a carte quarant’otto i piani delle banche e del Tesoro. Ora la Corte Ue dice di fatto che il divieto posto da Bruxelles, “da cui deriva l’ingente distruzione di ricchezza e di fiducia dei risparmiatori italiani, non era legittimo”, sottolineano diversi osservatori come ad esempio l’economista della Lega, Claudio Borghi.

Ecco alcuni suoi tweet odierni:

 

 

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