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Unicredit Conti

Assicurazioni Generali, ecco che cosa (non) farà Unicredit su Mediobanca e Société Générale

Che cosa farà e cosa non farà Unicredit con la quota in Mediobanca, con il legame con Assicurazioni Generali e sul deal Société Générale, Fatti, numeri, indiscrezioni e scenari

Unicredit resterà nel patto di Mediobanca e dunque non venderà la quota detenuta nell’Istituto di Piazzetta Cuccia.

Unicredit non vuole mollare il legame, tramite Mediobanca, con le Assicurazioni Generali.

Unicredit ha accontonato (al momento) ogni trattativa con Société Générale per un mega deal.

Sono le tre novità che riguardano il gruppo bancario guidato dall’amministratore delegato, Jean-Pierre Mustier, e che confermano le indiscrezioni svelate il 3 settembre da Start Magazine.

La scorsa settimana l’agenzia Bloomberg, citando fonti finanziarie, ha scritto che l’orientamento di Mustier sarebbe di restare per un altro anno nel patto di Piazzetta Cuccia, che raggruppa il 28,47% del capitale.

Le voci di un possibile disimpegno di Unicredit (che detiene l’8,4% dell’Istituto di Piazzetta Cuccia guidato da Alberto Nagel) sono ricorrenti.

Durante la presentazione dei conti del trimestre, il ceo della banca Jean-Pierre Mustier non ha voluto fare commenti, dicendo che una decisione verrà presa “a tempo debito”.

Da tempo, comunque, il numero uno di Unicredit sottolinea che quella in Mediobanca “è una partecipazione puramente finanziaria”, dunque non strategica. Ma Unicredit non uscirà da Mediobanca.

Il motivo è essenzialmente finanziario. Se Unicredit vendesse la quota in Mediobanca, il gruppo capitanato da Mustier avrebbe una minusvalenza significativa.

Infatti la quota nella banca d’affari di Piazzetta Cuccia ha un valore tuttora inferiore al prezzo di carico, pari a circa 10,2 euro per azione, rispetto a una valutazione di mercato, venerdì scorso, di 9,03 euro. Dunque, meglio lasciarla nel patto di controllo di Mediobanca che dover subire una minusvalenza in caso di cessione.

Inoltre così Mustier, la prossima primavera, potrà giocare un ruolo decisivo per il rinnovo del consiglio di amministrazione della partecipata (13%) Assicurazioni Generali.

Ha scritto sabato scorso il Sole 24 Ore: “Proprio la volontà di restare agganciato alla partita del Leone di Trieste rappresenta il secondo motivo della probabile scelta di Mustier di rimanere per un anno in Mediobanca. È noto che il banchiere francese, anche per gli ottimi rapporti con il conterraneo ceo di Generali Philippe Donnet, considera la compagnia assicurativa un alleato finanziario in Italia e in Europa”.

Lo stallo, in casa Unicredit, riguarda anche il dossier con Société Générale.

Chi segue da tempo il dossier ha sempre considerato fantafinanziario lo scenario secondo cui Mustier punterebbe a incassare risorse vendendo la quota di Mediobanca per far valere più Unicredit per trattare un peso maggiore della banca nel deal con la francese Société Générale.

Dunque il deal con Société Générale è rinviato di un anno, un anno e mezzo.

Motivi? Valutazioni fiacche e spread dato in leggero aumento, ha già scritto Start Magazine.

Lettura confermata sabato dal Sole che ha aggiunto il fattore Turchia e il dossier Vigilanza: il rinvio dell’operazione con SocGen? “La crisi dello spread BTp-Bund e le difficoltà della Turchia, dove Unicredit è presente tramite YapiKredi, che rischiano di indebolire negozialmente il gruppo italiano sulle valutazioni e i concambi. Senza contare che l’unione SocGen-UniCredit creerebbe una «super-Sifi» (banca di interesse sistemico)che, secondo gli analisti,necessiterebbe di alcuni miliardi di capitale in più”.

Resta da comprendere se e quanto il rinvio del dossier Mediobanca e del deal con i francesi di SocGen siano da imputare anche agli stop preventivi giunti da esponenti di spicco della maggioranza di governo M5S-Lega.

(TUTTI I TRAMBUSTI SINDACALI SUL RINNOVO DEL CONTRATTO DEI BANCARI)

(CHE COSA SUCCEDE TRA LE FONDAZIONI BANCARIE SUI DOSSIER CDP, ACRI, CARIPLO E…)

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