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Droni

2 giugno: I droni delle forze armate

La parata del 2 giugno è un occasione per dar sfoggio dei dispositivi in dotazione alle Forze Armate Italiane ma qualcosa manca all’appello. Quanti e quali sono i ‘droni’ in dotazione all’areonautica italiana? E’ giorno di parate militari, approfittiamo dell’occasione per fare un punto sulla flotta di APR (aeromobili a pilotaggio remoto) a disposizione delle forze…

E’ giorno di parate militari, approfittiamo dell’occasione per fare un punto sulla flotta di APR (aeromobili a pilotaggio remoto) a disposizione delle forze armate. Quanti e quali sono?

Stando alle dichiarazioni ufficiali le forze armate italiane hanno siglato nel corso degli anni contratti per 12 mezzi, per un ammontare di almeno 380 milioni di dollari. La flotta di APR a disposizione delle forze armate è composta da 6 Predator A e i restanti per il più recente modello Predator B. Gli stessi mezzi sono in dotazione in Europa alla britannica RAF e all’Armée de l’Air francese oltre che all’Aeronautica Militare italiana. Gli aeromobili italiani sono perlopiù sotto il controllo del 28° Gruppo di Amendola in provincia di Foggia e altri sotto il controllo della base di Camp Arena ad Herat, in Aghanistan. Gli esemplari acquistati dall’Italia hanno esclusivamente capacità di ricognizione, sorveglianza e acquisizione obiettivi e sono utilizzati per lo più per monitorare il Mediterraneo e l’ondata di migranti. L’Aeronautica Militare italiana ha acquistato i primi esemplari quasi quindici anni fa e nel corso degli anni ha maturato una competenza nell’uso di questi mezzi seconda solo a quella dell’Usaf statunitense.

I ‘Droni’ nel dettaglio

Il Predator A ha la capacità di restare in volo per oltre 20 ore consecutive, volando per una quota che raggiunge gli 8mila metri. L’APR è dotato di sensori ottici, infrarossi e radar che permettono al ‘drone’ di rilevare qualsiasi imbarcazione nel raggio di centinaia di chilometri. Entrambi i veivoli hanno i sensori distribuiti nella cupola sotto la pancia, sul muso sono montante le telecamere che permettono ai piloti il controllo del dispositivo e i sistemi di trasmissione e ricezione sono disposti nella torretta. Il Predator A è più piccolo rispetto alla versione più recente, l’aeromobile vanta un’apertura alare di 17 metri. Spinto da un motore a cilindri, vola fino a circa 200 chilometri all’ora. Il Predator B è una versione evoluta rispetto al modello A. Dotato di motore a elica ha un’apertura alare di 20 metri e può raggiungere una velocità massima di 445 km/h. Le differenze tra i due APR è legata perlopiù alle prestazioni. Il B, versione più aggiornata, ha prestazioni superiori e può operare a quote più elevate, oltre che il vantaggio di una maggiore autonomia.

 

Droni
Predator A

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