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My Hand

My Hand, la mano robotica del Sant’Anna di Pisa

Ecco My Hand, la mano robotica elaborata dall’Istituto di Biorobotica della scuola Sant’Anna di Pisa. La protesi potrà essere controllata con la mente in modo non invasivo e potrà restituire la sensazione tattile. Un progetto tutto Made in Italy che potrà cambiare la vita a tanti. La scuola Sant’Anna di Pisa è pronta per lanciare…

Un progetto tutto Made in Italy che potrà cambiare la vita a tanti. La scuola Sant’Anna di Pisa è pronta per lanciare una protesi robotica di una mano che potra essere controllata in modo non invasivo e restituire parzialmente la sensazione tattile con l’applicazione di un comodo sensore.

Una tecnologia non invasiva

I ricercatori del Sant’Anna si sono concentrati sullo sviluppo di algoritmi di controllo capaci di tradurre il segnale mioelettrico – l’attività muscolare – per via non-invasiva e tradurlo in comandi di controllo della protesi. I movimenti della mano potranno essere controllati in modo estremamente naturale grazie a sensori indossabili, i quali rilevano i segnali nervosi che attraversano i muscoli durante la contrazione volontaria.

My Hand
My Hand desnuda

Il Desc-Glove, oggi è una realtà

Dal Sant’Anna promettono di restituire in modo “parziale ma efficace“ l’esperienza tattile dell’amputato senza necessità di ricorrere a metodi invasivi. Le informazioni vengono infatti registrate dai sensori presenti sulla mano, sono processate in tempo reale dal sistema e utilizzati per comandare un sistema di piccoli vibratori posizionati sulla parte che resta dell’arto. Il dispositivo di ritorno sensoriale è già stato utilizzato per uno studio pilota che ha coinvolto 4 amputati che, anche in questo caso, hanno testato il dispositivo a casa per un mese continuativo.

My hand

My Hand, funzionale, ma anche bella: Dalle anticipazioni emerge che i ricercatori hanno pensato ad ogni aspetto. L’equipe del Sant’Anna ha infatti coinvolto anche designers con lo scopo di ottenere una protesi da mostrare piuttosto che nascondere. La mano robotica intende rompere con il passato che voleva protesi strabordanti di sensori, puntando alla realizzazione di un dispositivo funzionale, piacevole alla vista e robusto. Il risultato? Una protesi compatta e leggerissima, solo meccanica, motori e elettronica pesano infatti 220 gr. I progettisti fanno sapere che parte estetica è attualmente in fase di produzione e sarà ultimata contestualmente con lo sperimentazione. Quest’estate la prova del 9: Il prototipo della mano uscirà dai laboratori e verrà utilizzato da un amputato.

Il gioellino della biorobotica italiana dalle anticipazioni sembra che cambiarerà tante vite. Anche sotto il profilo dei costi non sembra inaccessibile. Le stime parlano di un prezzo al pubblico di 10000€ per la mano, quindi meno di un quarto del prezzo delle protesi mioelettriche di ultima generazioni attualmente sul mercato. Mentre per il dispositivo di ritorno sensoriale il prezzo target sarà inferiore alle 200 €.

My hand, il dispositivo per il ritorno sensoriale

 

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