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Negli Usa le città si riqualificano attraverso i Tech Park. Intervista a Denise Alano – Martin

Costruire un Parco Tecnologico Certificato a Bloomington nell’Indiana, questo l’obiettivo del team “Bloomington Tech Park” che ha partecipato all’ultimo bootcamp dell’e.Lab Accelerator del Rocky Mountain Institute.

Il progetto rientra nell’ area tematica “Energy Innovation District” e ha come obiettivo principale innovare completamente il centro della città di Bloomington attraverso la riqualificazione di un intero quartiere. Questa attività ha avuto notevoli risvolti economici, occupazionali e ambientali e a raccontarceli è Denise Alano – Martin, Direttrice del Dipartimento Economia e Sviluppo del Comune della Città di Bloomington.

 

D. Perché la città di Bloomington ha deciso di creare un Parco Tecnologico Certificato?

 

R. Lo Stato dell’ Indiana ha creato un programma, il Certified Technology Park (CTP), per consentire alle città e ai comuni di supportare una crescita economica locale basata sull’innovazione tecnologica. La città di Bloomington ha aderito nel 2004 all’iniziativa per ottenere la certificazione di un quartiere di 65 acri nel centro della città ed è riuscita ad ottenerla agli inizi del 2005.

Una volta ottenuto il CTP il governo locale può godere di un grande vantaggio economico. Infatti le tasse sul reddito e sui salari generate entro i confini geografici della città che partecipa al programma, entrano nelle casse del Comune stesso, piuttosto che, come da prassi, in quelle dello Stato dell’Indiana. In questo modo la città può reinvestire questi fondi in infrastrutture e servizi pubblici, in modo da stimolare l’innovazione tecnologica. Noi abbiamo deciso di creare un CTP per favorire l’imprenditorialità nella nostra economia e per riqualificare il centro città. Ad esempio, abbiamo investito milioni di dollari per trasformare la ferrovia abbandonata in una sentiero urbano moderno, funzionale e multiuso. È nata così la B – Lain Trail, un vero e proprio percorso naturale all’interno della città dove fare jogging, passeggiare o semplicemente svagarsi all’aria aperta.

 

D. Quali sono le caratteristiche principali del CTP di Bloomington e quali gli obiettivi del progetto?

 

R. L’intera area del CTP si estende per 65 acri. Alcuni di questi spazi erano già edificati, ma parecchi abbandonati o poco sfruttati e quindi abbiamo voluto ripensarli secondo la visione CTP.

La zona del CTP è leggermente diversa rispetto alla restante parte centrale della città, più vivace e vissuta, in quanto si trova in un’ ex zona industriale. Per esempio il Municipio sorge in parte dove, tra il 1868 e il 1958, c’era il vasto complesso industriale della Showers Brothers Furniture Company, che è stato completamente ristrutturato nel 1990. Dopo la chiusura dello stabilimento industriale, l’Univeristà dell’Indiana ha acquistato parte dello stabilimento per costruire l’area dedicata ai servizi, come la mensa, magazzini, copisterie ed è stato così per decenni. Oggi la volontà è quella di innovare ulteriormente il quartiere e gli obiettivi principali del progetto sono: attrarre investimenti del settore tecnologico; creare posti di lavoro; creare uffici condivisi e flessibili per le start-up e per le aziende in crescita; ristrutturare le abitazioni del centro; favorire la apertura di ristoranti e servizi; migliorare strutture pubbliche con spazi verdi e passeggiate; attuare un piano che integri la sostenibilità, lo sviluppo economico, conciliando il tutto con la conservazione storico – culturale.

 

D. A che punto è il progetto, quali gli step futuri?

 

R. Nel 2013 abbiamo concluso gran parte delle attività previste nel Master Plann, come il B – Lain Trail, già menzionato e la bonifica e riqualificazione ambientale, attraverso interventi di efficientamento energetico di vecchi edifici pubblici, che abbiamo voluto vendere ad investitori privati.

Inoltre abbiamo quasi completato la demolizione di vecchi edifici adibiti a magazzino, di scarso valore storico, e stiamo cercando di recuperare e destinare al riciclo tutti i materiali di costruzione. Quest’area va completamente bonificata e stiamo valutando i progetti provenienti da consulenti esterni per ridisegnare l’urbanistica della zona, tenendo conto di alcune priorità che sono: edifici e tecnologie a basso consumo energetico, sistemi di drenaggio delle piogge e qualità dei trasporti e della viabilità, sia a per quanto riguarda i veicoli a motore che per i pedoni e le biciclette, con la costruzione di piste ciclabli. Per ora non abbiamo obiettivi di riduzione della CO2 e di incremento dell’ efficienza energetica, ma ci piacerebbe introdurli per migliorare ulteriormente il progetto, magari con l’aiuto dell’ e.Lab de Rocky Mountain Institute.

 

D. Quali benefici economici ed occupazionali sta portando la realizzazione del Certified Technology Park?

 

I benefici economici generati da questo progetto sono importanti e tangibili. La realizzazione del Parco Tecnologico ha coinvolto realtà imprenditoriali locali, nei settori dell’edilizia e dell’ingegneria ad alto contenuto tecnologico e questo ha creato crescita e occupazione. Si stima che da qui alla fine del progetto verranno impiegati altri 400 impiegati del settore high – tech.

Inoltre il nostro auspicio è che il CTP favorisca, con il suo grande potenziale tecnologico, sinergie tra le imprese coinvolte e l’Università dell’Indiana. Il Certified Technology Park sta creando grandi opportunità di sviluppo e di ricerca e la nostra speranza è che vengano colte e sfruttate al meglio.

 

 

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