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Mosca blocca export alimentare di Usa ed Europa

La guerra tra Kiev e Mosca, in corso, rischia di lasciare altri morti per strada. Non parliamo di cadaveri in carne e ossa, ma poco ci manca. La Russia ha bloccato l'export alimentare di Usa ed Europa verso Mosca.

 

Le categorie interessate sono limitate alle importazioni di pollo, manzo, maiale, pesce, verdure, latte e latticini. Gli esperti, le associazioni di categoria agroalimentare calcolano che l’Italia ha un volume di esportazioni in tutto il settore agroalimentare di circa 700 milioni di euro (e c’è chi, come la Cia, si spinge a parlare di 1 miliardo di euro circa).

Le categorie colpite con questa misura da parte della Russia valgono un fatturato per l’Italia di circa 163 milioni di euro, stando ai dati della Commissione europea.

Il colpo assestato dalla Russia anche al nostro made in Italy colpirà per esempio prodotti rinomati nel mondo, come il Parmigiano reggiano, che nel 2013 ha esportato 10.800 forme in Russia per un valore di quasi 6 milioni di euro. Così come anche colpisce il Grana Padano. Si annunciano tempi difficili in Russia anche per il nostro olio, che era cresciuto, stando ai dati di Unaprol, nel primo quadrimestre del 2014, di oltre il 30%. Il calcolo dell’Ice, Istituto del Commercio estero, sul calo delle nostre esportazioni agroalimentari verso la Russia è di circa il 25%.

La risposta di Mosca segue una serie di sanzioni che gli Usa e l’Europa (in maniera differente) stanno comminando nei confronti del Paese di Putin a seguito della crisi ucraina, che si è trasformata in una vera e propria guerra civile.

L’Europa ha molti interessi in comune con la Russia, non solo dal punto di vista energetico, per le importazioni di petrolio e gas, ma anche per il settore manifatturiero. Per esempio, l’Italia esporta molto nel settore della meccanica, delle macchine industriali e del mobile. I russi, che si sentono molto europei, da sempre guardano al made in Italy con interesse.

A Giugno scorso la Russia ha bloccato le forniture di gas verso l’Ucraina, dando di fatto inizio alla terza guerra del gas, dopo il blocco del 2006 e quello del 2009.

 

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