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L’economia italiana ed europea secondo la Banca d’Italia. In pillole

Quali sono state le parole d'ordine che ha usato il Governatore della Banca d'Italia, Vincenzo Visco, nel corso dell'Assemblea annuale? Riportiamo in pillole i concetti più importanti che il numero uno di Via Nazionale ha espresso nel corso del suo intervento.

 

BANCHE – “Le banche restano il pilastro fondamentale per il finanziamento dell’economia. Perché possano continuare ad attrarre capitali e raccogliere liquidita’ sui mercati, ne va rafforzata la governance, garantita l’integrità dei comportamenti, accresciuta la redditività”.

BONUS 80 EURO – “I consumi delle famiglie potranno trarre beneficio dagli sgravi fiscali di recente approvazione ma non diventeranno forza trainante di ripresa senza un duraturo aumento dell’occupazione”.

CORRUZIONE – “Corruzione, criminalita’, evasione fiscale, oltre a minare alla radice la convivenza civile, distorcono il comportamento degli attori economici e i prezzi di mercato, riducono l’efficienza dell’azione pubblica, inaspriscono il livello della tassazione per coloro che adempiono ai propri doveri, comprimono gli investimenti produttivi e la generazione di nuove occasioni di lavoro”.

DEFLAZIONE – “Una dinamica troppo contenuta dei prezzi e’ dannosa per la stabilita’ finanziaria e va contrastata con durezza. Il Consiglio direttivo della Bce e’ deciso ad agire, anche con politiche non convenzionali, affinche’ nel medio periodo l’evoluzione dei prezzi non si allontani dal sentiero desiderato”.

IMPRESE – “L’indebitamento elevato e la dipendenza del credito bancario sono segnali di vulnerabilita’ finanziaria per le imprese italiane”. “La crisi puo’ essere per le nostre imprese l’occasione per attuare ed estendere quello che fino ad oggi in molti casi ha tardato: un profondo rinnovamento del modo di produrre di fronte alla rivoluzione digitale”.

INVESTIMENTI – “Aumenti di produttivita’ e crescita dell’occupazione sono conciliabili se si riprende la domanda interna. La chiave e’ l’aumento degli investimenti fissi, che sono la cerniera tra domanda e offerta”.

OCCUPAZIONE – “L’offerta di posti di lavoro tornerà a salire solo lentamente; d norma la prima variabile a reagire all’incremento della produzione e’ il numero di ore lavorate per addetto”

PA – “Il buon funzionamento della pubblica amministrazione migliora l’operare dei mercati e la concorrenza, riduce i costi delle imprese, si riflette favorevolmente sulla qualità e sul costo dei servizi pubblici e, per questa via, sul carico fiscale. Da esso – conclude Visco – dipende l’efficacia delle riforme”.

PMI – “Nelle prossime settimane la Banca d’Italia varerà misure per migliorare ulteriormente la situazione di liquidità delle banche e agevolare per tale via la concessione di credito alle piccole e medie imprese”.

RIFORME – “Politiche di ampio respiro vanno inserite in un quadro chiaro e organico di interventi. Anche se le singole misure potranno essere attuate in tempi diversi, la visibilità di un disegno coerente rassicurerà i cittadini, rafforzerà quella fiducia nel futuro senza di cui ogni progresso e’ impossibile”.

RIPRESA – “L’uscita dalla recessione e’ travagliata”. “La via della ripresa, non solo economica, non sara’ breve, ne’ facile. L’incertezza e’ insita nella transizione, rapida, verso un mondo molto diverso, più mobile e aperto, dove la tutela dei deboli deve coniugarsi con l’offerta di opportunità per i giovani”.

SCUOLA – “Il livello di istruzione e di competenze su cui può contare il sistema produttivo italiano – spiega il numero uno di via Nazionale – e’ inadeguato: in una recente indagine dell’Ocse l’Italia figura all’ultimo posto per le competenze funzionali di lettura e al penultimo per quelle numeriche. Il divario con la media degli altri Paesi e’ presente anche tra i più giovani ed e’ piu’ alto al crescere del titolo di studio”.

UE – “L’unione fra i Paesi europei e’ un progetto in itinere in cui i popoli coinvolti devono poter credere, vedendovi una fonte generatrice di pace e benessere. Di fronte a un’opinione pubblica divisa, non sempre informata, vi e’ bisogno di politiche profondamente europee, da attuare nei limiti delle rispettive responsabilità ma con spirito aperto alla cooperazione”. 

 

(fonte: Agi)

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