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Rinnovabili, nel 2050 domineranno il mercato elettrico europeo

Rinnovabili 2050, potrebbero dominare il mercato elettrico dell’Europa, l’andamento economico delle Fer, fonti energetiche rinnovabili, si sta stabilizzando e potrebbe diventare a breve anche più conveniente delle fonti tradizionali “Gli effetti sull’occupazione e la crescita delle energie sostenibili nell’Unione Europea”, è il titolo del report finale finanziato dalla Commissione europea che presenta i risultati del…

“Gli effetti sull’occupazione e la crescita delle energie sostenibili nell’Unione Europea”, è il titolo del report finale finanziato dalla Commissione europea che presenta i risultati del progetto “Support activities for RES modelling post 2020”. Lo studio, disponibile sul sito della Commissione europea – Direzione Energia – è stato condotto da un consorzio di partner tra l’Istituto tedesco Fraunhofer ISI, Ecofys (Paesi Bassi), Energy Economics Group – EEG (Austria), Rütter Soceco Socioeconomic Research + Consulting (Svizzera) e la Société Européenne d’Économie – SEURECO (Francia).

Approfondiamo i risultati con il projet manager Vicki Duscha, Coordinatrice della Business Unit Climate Policy del Fraunhofer ISI, che spiega: “collaboriamo molto di frequente con le Istituzioni dell’Unione e realizziamo spesso per conto della Commissione studi conoscitivi e report sulle energie rinnovabili, il clima e in generale sui temi energetici e ambientali. Un elenco completo degli studi realizzati può essere visualizzato nella sezione Studi/Energia del sito della Commissione europea oppure nell’area Progetti del sito del nostro Istituto (www.isi.fraunhofer.de)”.

Possiamo definire “sostenibile” la crescita delle fonti di energie rinnovabili (FER) fino ad oggi? C’è equilibrio tra i benefici economici e quelli ambientali?

Possiamo sicuramente considerare la crescita delle FER in Europa come “economicamente sostenibile” in termini generali, nel senso che l’Europa ha raggiunto benefici economici netti considerando tutti i possibili effetti. Ciò detto, la risposta è sicuramente complessa e dipende dagli effetti diretti e indiretti così come dalla dinamica delle innovazioni delle diverse tecnologie. Inoltre, gli effetti della crescita delle FER dipendono ovviamente anche dal settore considerato. In termini di impatti complessivi sull’occupazione dell’Unione europea il settore eolico mostra benefici di gran lunga maggiori rispetto, per esempio, al campo del biogas agricolo.

rinnovabili ed efficienza energetica
rinnovabili ed efficienza energetica

Che cosa potrebbero fare i Paesi europei per mantenere questo equilibrio, considerando gli obiettivi climatici ed energetici per il 2030 e il 2050?

Dati gli ambizioni obiettivi dell’UE su clima ed energie che puntano a raggiungere una riduzione dell’80-95% dei gas serra entro il 2050, a differenza di altri settori, nel campo energetico abbiamo già una comprensione piuttosto buona su come potrebbe svilupparsi la decarbonizzazione. Molto più difficile fare ipotesi su altri campi, come l’industria e i trasporti. Nel lungo periodo ci si potrebbe aspettare che le FER diventino più competitive rispetto alle tecnologie energetiche convenzionali. Una significativa politica dei prezzi della CO2 sull’EU ETS (Emission trading system) potrebbe aiutare a raggiungere presto questo target. Fino ad allora, comunque, avremo bisogno di supportare la ricerca e lo sviluppo nelle tecnologie energetiche rinnovabili, concentrandosi, nel breve periodo, su una strategia che valorizzi in particolar modo quelle tecnologie in grado di creare i più forti impatti innovativi e mostrare la più alta compatibilità con i settori economici europei complementari.

Quale sarà il ruolo delle tecnologie innovative fino al 2050?
Secondo la maggior parte degli studi europei le tecnologie FER domineranno il sistema energetico europeo entro il 2050. Il mix energetico nel settore elettrico consisterà principalmente di tecnologie innovative come l’eolico (soprattutto off-shore) e il fotovoltaico. Nel comparto dei trasporti, la seconda generazione dei biocarburanti, fatti di residui, rifiuti e colture legnose, giocheranno un importante ruolo, fornendo un mezzo per ridurre le emissioni dei gas serra senza minacciare l’approvvigionamento alimentare e la biodiversità.

Parlando di “green jobs” e crescita sostenibile, l’Europa può considerarsi in una posizione migliore rispetto ad altre aree del mondo?
Certamente sì. L’Europa è stata la prima promotrice delle tecnologie FER e ancora oggi detiene una posizione molto forte. Tuttavia, attualmente più dell’80% del mercato globale delle nuove tecnologie FER del settore elettrico è fuori dall’UE, principalmente in Asia e Nord America. Pertanto, l’Europa deve compiere uno sforzo in termini di investimenti sul clima per mantenere la sua attuale posizione di supremazia.

Quale sarà la crescita dei green jobs in Europa considerato l’attuale quadro politico?
Secondo i risultati dei nostri studi il numero dei posti di lavoro “verdi” vedrà una leggera diminuzione entro il 2030 a causa dell’aumento della produttività delle FER, nonché per il fatto che gli obiettivi energetici concordati dall’UE per il 2030 sono piuttosto modesti.

 

Intervista a firma di Antonella Cocca, pubblicata sul numero di Marzo 2015 de Il Pianeta Terra

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