Nel corso dell’incontro, che si è svolto ieri, lunedì 9 settembre, a Roma presso il Dicastero di Via Veneto, il ministro Zanonato ha prospettato al ministro Shalom il ruolo di “ponte energetico” verso l’Europa che l’Italia potrebbe rivestire nei confronti di Israele, oltre a quello di potenziale acquirente di gas.
Le ricerche intraprese dal governo israeliano nelle aree marine di sua giurisdizione hanno infatti consentito recentemente il rinvenimento di rilevanti giacimenti di gas naturale che potrebbero rivoluzionare il proprio stato di approvvigionamento energetico ed avere riflessi importanti nel delicato quadro geopolitico del Medio Oriente. Shalom ha manifestato a Zanonato l’interesse di Israele ad esplorare tutte le possibili modalità di esportazione del gas, a partire dall’opzione di un gasdotto connesso con il Corridoio Sud e con TAP.
Durante il colloquio, che ha delineato anche le basi del prossimo vertice bilaterale italo-israeliano in programma a Torino il 2 dicembre, è stato inoltre ricordato come negli ultimi anni siano cresciute le occasioni di collaborazione tra i due Paesi nei settori dell’innovazione, della ricerca e dello sviluppo industriale. L’Italia guarda infatti ad Israele come a una sorta di Silicon Valley del Mediterraneo, come dimostrano i progetti avviati a seguito di precedenti intese siglate nel 2002 e nel 2012: una partnership nel settore tecnologico che finanzia due bandi all’anno di tipo accademico e industriale per Università e Centri di ricerca, e un gruppo di lavoro congiunto sul fronte delle start-up innovative e dell’industria high-tech.
Al termine dell’incontro il ministro Zanonato ha espresso al ministro Shalom la sua intenzione di visitare presto Israele e proseguire nella proficua collaborazione tra i due Paesi: “Israele- ha affermato- rappresenta per noi un partner molto importante e auspichiamo che le forme di cooperazione in ambito energetico continuino a crescere”.